Smart city: come siamo messi? (prima parte)

Smart City è un termine moderno, ma è comunque interessante notare come si sia evoluto il suo significato. Una città smart è uno spazio urbano, ben diretto da una politica lungimirante, che affronta la sfida che la globalizzazione e la crisi economica pongono in termini di competitività e di sviluppo sostenibile con un’attenzione particolare alla coesione sociale, alla diffusione e disponibilità della conoscenza, alla creatività, alla libertà e mobilità effettivamente fruibile, alla qualità dell’ambiente naturale e culturale.

Si potrebbe quindi trattare di una città interamente cablata, dotata  in ogni casa o ufficio da sistemi di tele-presenza  e da sensori e attuatori in ogni strada o edificio.  Si tratta di concetti che sembrerebbero attuabili solo per le città di nuova costruzione e non per le città storiche europee.

Invece Vienna è stata ritenuta la “smartest” city del 2012. Da città iper-tecnologica  si è poi evoluta in città che valorizza il proprio patrimonio artistico e culturale, massimizzando il rispetto per l’ambiente e la vivibilità e qualità della vita.

A livello di Pubblica Amministrazione, possiamo dire che in Italia sia stata archiviata la fase dell’e-government, quella dei portali online, e della corsa a chi espone più servizi nel proprio portale. Oggi stiamo vivendo la corsa a chi ha il numero maggiore di dataset sui portali opendata  e a chi è più trasparente. Potrebbe quindi seguire la gara a chi espone il numero maggiore di app di mobile government ai propri cittadini.

Molte amministrazioni hanno delle riserve nel coinvolgere i cittadini attraverso l’utilizzo dei social media. Le paure più grandi: non avere il personale per mantenere la presenza sui social media e la preoccupazione di ricevere commenti negativi. Nella grande famiglia delle pubbliche amministrazioni sono presenti  ancora troppi campanilismi e autoreferenzialità  per consentire vere forme di collaborazione. Così le città si frammentano in molteplici sistemi informativi e messaggi e pagine social che invece di guidare il cittadino lo disorientano nella conoscenza e fruizione delle varie competenze.

To be continued…

Il Codice dell’Amministrazione Digitale si evolve ancora

Ecco un riassunto delle 7 modifiche migliorative al codice a seguito del D.L. del 9 febbraio 2012 n.5 (Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e sviluppo)

1. Ruolo di DigitPA
E’ quello di gestire le risorse condivise del Sistema Pubblico di Connettività (SPC) e le strutture preposte al controllo per tutte le Amministrazioni pubbliche. Ne cura la progettazione, la realizzazione, la gestione e l’evoluzione. Mette a disposizione una piattaforma tecnologica per la connessione e l’interoperabilità  tra le pubbliche amministrazioni (con implementazione dei pagamenti in modalità telematica).

2. Analisi comparativa delle soluzioni
Acquisizione di programmi informatici da parte delle amministrazioni pubbliche nei seguenti modi:

  • Sviluppo di programmi per conto e a spese dell’amministrazione committente.
  • Riuso di programmi sviluppati per conto dell’amministrazione o di altre amministrazioni
  • Acquisizione di programmi tramite licenza d’uso
  • Acquisizione programmi freeware (apertura all’acquisizione di “software libero”)
  • Acquisizione con modalità combinata delle precedenti

3. Effettuazione dei pagamenti con modalità informatiche
Le PA consentono su tutto il territorio nazionale i pagamenti ad esse spettanti tramite le tecnologie dell’informazione.Esse sono tenute quindi a pubblicare sui siti istituzionali i codici dell’utenza bancaria e i dati da specificare nella causale.

4. Digitalizzazione e Organizzazione
Le funzioni dei Comuni sono esercitate esclusivamente in forma associata (per i Comuni con popolazione fino a 5000 abitanti). Tali funzioni comprendono la realizzazione di infrastrutture tecnologiche, reti di dati, fonia, banche dati, applicativi software, consulenze e formazione. La stessa funzione non può essere svolta da più di una associazione.  Il limite demografico minimo dell’associazione è di 30000 abitanti.
La regione individua, in concertazione con i Comuni interessati, la dimensione territoriale ottimale (area geografica) per lo svolgimento delle funzioni secondo criteri di economicità, efficienza e riduzione delle spese. I Comuni non possono assumere singolarmente obbligazioni rispetto alle funzioni. I tempi di attuazione delle funzioni sono definiti con decreto del Ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione (si tratta di una norma innovativa e importantissima con notevole risparmio di tempo attraverso la concentrazione di funzioni ICT)

5. Indici degli indirizzi delle pubbliche amministrazioni
Le amministrazioni aggiornano gli indirizzi e i contenuti dell’indice con cadenza almeno semestrale secondo indicazione della DigitPA (si tratta di una modifica puramente formale).

6. Organizzazione e finalità dei servizi in rete
A partire dal 1 gennaio 2014 i soggetti utilizzeranno esclusivamente i canali e i servizi telematici ( inclusa la posta elettronica certificata) per l’utilizzo dei propri servizi, per la presentazione di denunce, per l’esecuzione di versamenti fiscali e previdenziali, per la richiesta di attestazioni e certificazioni. Tutto ciò per incentivare e favorire il processo di informatizzazione e potenziare i servizi telematici. Tale provvedimento è uno dei più importanti del CAD, un pilastro sul quale punta la modernizzazione dello Stato.

7. Istanze e dichiarazioni presentate alle pubbliche amministrazioni per via telematica
Le istanze e le dichiarazioni presentate alle pubbliche amministrazioni per via telematica sono valide se sottoscritte mediante la firma digitale o la firma elettronica qualificata (il cui certificato è rilasciato da un certificatore qualificato)

Siamo pronti per eliminare tutta la carta?

“Basta carta!” è quello che le istituzioni stanno dichiarando da parecchio tempo.
Siamo pronti? Sappiamo cosa comporta l’abbandono della carta?
Dematerializzazione dei documenti (con la conseguente archiviazione sostitutiva) significa archiviare i documenti in modo digitale, automatizzato, rapido e preciso. Ma anche volontà di ottimizzare il nostro modo di lavorare, la componente umana ha quindi un ruolo fondamentale e questo è importante anche per Pentex.

Per questo ci piacerebbe raccontarvi cosa è per noi un sistema E.D.M. e quali devono essere le sue caratteristiche: